sabato 2 aprile 2011

Il Confronto

Sono rimasto sempre affascinato dal confronto.
La possibilità di affrontarsi su un ipotetico campo di battaglia fatto di parole e pensieri, in un contraddittorio aperto, sincero e leale che  rappresenta la forma più elevata dell'intelletto umano.
Uno di questi celebri incontri avvenne subito dopo l'attentato alle Torri Gemelle di New York. 
Senza sminuire il contenuto di tali confronti, semplicemente giocando un po' con la fantasia  si potrebbe immaginare un ring con il tappeto in gomma, le corde azzurre e rosse e lo speaker elegante al centro. Il microfono che scende giù dal cielo e con una voce estremamente enfatizzata  inizia la presentazione dei  due sfidanti. 
In un angolo di questo immaginario ring letterario, troviamo la giornalista, scrittrice e soprattutto Donna, Oriana Fallaci , toscana di nascita, americana di adozione. E' il 29 settembre 2001 origine del confronto è un articolo della stessa giornalista pubblicato sulle pagine del Corriere della Sera.
All'angolo opposto del medesimo ring immaginario, il giornalista, scrittore e Uomo, Tiziano Terzani , anch'egli toscano di nascita ma "asiatico" d'adozione, la cui replica non tarda a farsi sentire ed avviene attraverso le pagine dello stesso quotidiano l'8 ottobre 2001.
 E' uno "scontro" estremamente interessante ed attuale che invita alla riflessione, non c'è alcun vincitore soltanto l'intelletto umano. Un duello memorabile, come gli storici incontri di boxe che rimangono impressi nell'immaginario collettivo.  
A prescindere dalla posizione specifica alla quale ciascuno di noi decida di aderire, l'insegnamento che un tale "duello" giornalistico-letterario" offre è l'importanza del confronto, lo scambio di opinioni ed il rispetto reciproco, per una libera crescita intellettuale.
Un invito estremamente attuale, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, a rispettare ed accettare le opinioni altrui, ricordando sempre che ogni fenomeno può essere osservato da differenti prospettive, senza che necessariamente l'una debba prevalere sull'altra. 

Infine, un piccolo estratto per ricordare a me stesso e agli ignari naviganti di questo blog, l'importanza di essere italiani in un momento in cui l'identità e l'orgoglio nazionale sono messi estremamente in discussione da  una classe politica in grado soltanto di accrescere le distanze, le inimicizie e l'intolleranza perdendo in tal modo di vista la reale identità del Nostro meraviglioso Paese, fatto di pensatori, illuminati, uomini e donne che hanno dato la loro vita per la crescita intellettuale di questa martoriata penisola.  

"La mia Patria è l’Italia, e l’Italia è la mia mamma. Sir, io amo l’Italia. E mi sembrerebbe di rinnegare la mia mamma a prendere la cittadinanza americana». Gli risposi anche che la mia lingua è l’italiano, che in italiano scrivo, che in inglese mi traduco e basta. Nello stesso spirito in cui mi traduco in francese, cioè sentendolo una lingua straniera. E poi gli risposi che quando ascolto l’Inno di Mameli mi commuovo. Che a udire quel Fratelli-d’Italia, l’Italia-s’è-desta, parapà-parapà-parapà, mi viene il nodo alla gola. Non mi accorgo nemmeno che come inno è bruttino. Penso solo: è l’inno della mia Patria. Del resto il nodo alla gola mi vien pure a guardare la bandiera bianca rossa e verde che sventola"

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