lunedì 6 giugno 2011

Acampada Madrid - Movimiento 15-M

Di fronte a voi ho visto il sangue
di Spagna sgorgare
per affogare in un’unica onda
di orgoglio e coltelli!” […]
 Generali
 traditori
 vedere la mia casa morta,
 osservare la Spagna distrutta:
 da ogni casa distrutta fuoriusciva metallo ardente
al posto dei fiori,
però da ogni vuoto della Spagna
emerge la Spagna”
Il poeta cileno Pablo Neruda così descriveva nel 1947 i tragici eventi che gettarono la Spagna in una delle più violente guerre civili della storia tra il 1936 ed il 1939. A distanza di oltre 50 anni questi stessi versi risuonano nella piazza simbolo della capitale Spagnola in un caldo ed afoso maggio del 2011. Il vento della protesta riprende a soffiare e la voce di Neruda urla dagli scaffali affollati di una improvvisata biblioteca nel cuore di Porta del Sol. Il popolo Spagnolo grida la sua indignazione, fiori di carta al posto dei coltelli, tende colorate al posto di case e balconi fioriti, è questo il senso della manifestazione nota come “Movimiento 15 – M”.
La parola prevarica sulla violenza, la penna e centinaia di mani levate al cielo sono le armi reali della gente che si riversa per le piazze. Il popolo esasperato affolla le piazze spagnole e urla in silenzio la propria indignazione. Federico Mayor Zaragoza, Dottore in Farmacia, rettore della Università di Granada, nonché Direttore Generale dell’Unesco dal 1987 al 1999 afferma “La differenza tra evoluzione e rivoluzione è la << r >> di responsabilità”. E’ proprio la responsabilità la chiave di volta della manifestazione di protesta che in questi giorni coinvolge e si diffonde tra le città Spagnole. Da Madrid a Valencia, da Granada a Barcellona, il coro è unanime, una manifestazione non violenta che esprime attraverso l’organizzazione e la responsabilità dei propri partecipanti la propria voce. Una forza coesiva mai eversiva. Centinaia, migliaglia di giovani e meno giovani, donne, bambini e anziani, scesi in piazza per dire basta al sistema politico-economico attuale, in favore di una democrazia reale. Un gruppo eterogeneo, un movimento apolitico, (nonostante alcuni giornali provino ad affermare il contrario, travisando l’informazione) che non si riconosce nel bipartitismo politico “destra - sinistra” di un sistema solo apparentemente democratico, fortemente influenzato dal potere mediatico. Un sistema di informazione a sua volta controllato dal potere economico saldamente detenuto nelle mani di banchieri, speculatori e immobiliaristi spregiudicati che ostacolano lo sviluppo democratico del popolo impedendone il libero pensamento. Un gruppo di persone che ha eletto, non per casualità, Puerta del Sol per dar voce alla propria protesta rivendicando la dignità umana e chiedendo un cambio del sistema socio-economico attuale. Il sistema politico-economico attuale è nelle mani di un’oligarchia di finanzieri e speculatori senza scrupoli celata dietro l’etichetta di “democrazia occidentale”. Un sistema la cui crisi odierna è evidente agli occhi di tutti e che ha messo in ginocchio non solo la Spagna ma l’intera Europa travolgendola in uno dei momenti di crisi economica e di valori più profonda della storia. Ciò che in questi giorni si respira nella piazza spagnola è il desiderio di partecipazione dei cittadini stanchi di non essere ascoltati dai propri governanti, la voglia di prendere in mano un microfono e dar libero sfogo ai propri pensieri, alle proprie sensazioni, sentirsi parte di un qualcosa di importante elevando la propria voce nelle piazze affollate. Una dimostrazione di grande civiltà per l’Europa intera. A cosa porterà questa manifestazione? È la domanda che spesso viene rivolta ai manifestanti di Puerta del Sol.  È un qualcosa di utopico non in grado di influenzare realmente un cambio sociale, risponde la maggiorparte della gente che si limita ad osservare dall’esterno ciò che sta avvenendo nelle piazze spagnole. Probabilmente sarà così, ma non bisogna dimenticare che nessuno può  sperar di raccogliere i frutti di semi che non ha mai piantato, Sol è una piazza che ha piantato i suoi semi, i cui frutti non tarderanno a crescere e diffondersi. È fisiologico di un sistema in crisi il raggiungimento di un cambio radicale e i giovani sono coloro che hanno in mano le redini per realizzare l’inversione di rotta. "Nonostante i suoi leaders rimarranno al posto di comando o al timone, nonostante da lì continueranno ad impartir ordini anacronistici, i giovani seduti ai remi possono dirigere la nave. È necessario che siano  uniti [….].
Un altro mondo non soltanto è possibile, è sicuro. Se migliore o peggiore dipenderà dalla nostra reazione.”  (Josè Luis Sampedro)

Frente a vosotros he visto la sangre
de Espana levantarse
para ahogar en una sola ola
de orgullo y de cuchillo!”
[…]
 Generales
 traidores
 mirad mi casa muerta,
mirad Espana rota:
pero de cada casa muerta sale metal ardiendo
en vez de flores,
pero de cada hueco de Espana
sale Espana” [...]
El poeta chileno Pablo Neruda describia asì en 1947 los trágicos acontecimientos que llevaron  a España  a una de las guerras civiles más violentas de la historia entre 1936 y 1939. Después de más de 50 años, estos mismos versos suenan en la plaza símbolo de la capital española, en un caluroso y húmedo mayo del 2011. El viento de la protesta comienza denuevo a soplar y la voz de Neruda grita desde los estantes repletos de una biblioteca improvisada en el corazón de la Puerta del Sol. El pueblo español grita su indignación, flores de papel en vez de cuchillos, tiendas de campaña de diferentes colores en lugar de casas y balcones floridos, este es el significado del evento conocido como "Movimiento 15 - M".

La palabra se impone sobre la violencia, la pluma y cientos de manos levantadas al cielo son las verdaderas armas de las personas que salieron a la calle. El pueblo exasperado se congregò en las plazas españoles gritando en silencio su indignación. Federico Mayor Zaragoza, Doctor en Farmacia, rector de la Universidad de Granada, y Director General de la UNESCO desde 1987 hasta 1999, afirma "La diferencia entre evolución y revolución es la <<r>> de responsabilidad". Esta es el punto clave de la manifestacion que en estos dias anima y se difunde entre las ciudades españolas. Desde Madrid a Valencia, desde Barcelona a Granada, el coro es unánime, una manifestación no violenta que se expresa a través de la organización y la solidaridad de sus participantes y  sus voces. Una fuerza de cohesión no subversiva. Ciento, miles de mujeres, jóvenes, niños y ancianos, salieron a las calles para decir NO al actual sistema político-económico en favor de una democracia real.
Un grupo heterogéneo, un movimiento no-político (aunque algunos periódicos intentan demostrar lo contrario tergiversando las informaciones) que no se reconocen en el bipartidismo "derecha - izquierda" de un sistema aparentemente democrático fuertemente influenciado por el poder mediático. Un sistema de información a su vez controlado por el poder económico, firmemente sostenido en manos de los banqueros, de los especuladores inescrupulosos que obstaculizan el desarrollo democrático del pueblo e impeden el libre pensamiento del pueblo. Un grupo de personas eligiò, no por casualidad, la Puerta del Sol para dar voz a su protesta por la afirmación de la dignidad humana, pidiendo un cambio de las condiciones socio-económicas. El actual sistema político-económico está en manos de una oligarquía de financieros que esta oculta detrás de la etiqueta de "democracia occidental". Un sistema cuya  crisis es evidente para todos y que està afectando no sólo España sino a toda Europa  llevando a la gente a un momento de crisis económica y de valores tal vez la más profunda de la historia.
Lo que estos días se respira en las plazas españolas es el deseo de participación de los ciudadanos cansados ​​de no ser escuchados por sus líderes, el deseo de tomar un micrófono y dar rienda suelta a sus pensamientos, sentimientos, sentirse parte de un algo importante. Una demostración de una gran civilización a la totalidad de Europa.
¿Qué lograrà este evento? Esta es la pregunta que se suele realizar a los manifestantes en la Puerta del Sol. Es algo utópico que no es realmente capaz de influir en el cambio social, contesta la mayoría de las personas que sólo observan, de lado, lo que está pasando en las calles de España. Probablemente serà asì, pero no debemos olvidar que nadie puede aspirar a cosechar los frutos de las semillas que nunca han sembrado. Sol es una plaza que ha sembrado sus semillas y los frutos no tardaran mucho tiempo en crecer y extenderse. Es fisiologico de un sistema en crisis lograr un cambio radical y los jóvenes son los que llevan las riendas para lograr este cambio.
"Aunque sus lideres sigan en el puesto de mando y al timon, aunque desde allì sigan dando órdenes  anacrónicas, los jóvenes puestos al remo pueden dirigir la nave. Solo necesitan unirse [....]. Otro mundo no sólo es posible, es seguro. Si mejor o peor dependerá de nuestra reacción.".  (José Luis Sampedro).
























Riferimenti:
Pablo Neruda "Espana en el corazon - Explico Algunas cosas"
http://it.wikipedia.org/wiki/Pablo_Neruda

Reacciona  Mayo 2011 Aguilar
http://www.librosaguilar.com/es/libro/reacciona/
Infine l'intervista realizzata da Mario Zamora a Josè Luis Sampedro -Por fin la entrevista de Mario Zamora a Josè Luis Sampedro

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