lunedì 24 settembre 2012

EOLIA


Era trascorso ormai, oltre un anno dall’ultima volta che Marco e Kublai Khan si erano salutati. Nonostante il tempo trascorso, la nostalgia del mercante veneziano e dei suoi racconti continuava ad attanagliarsi nei pensieri e nel cuore dell’anziano sovrano. Fu proprio in quella fresca sera di settembre che il Gran Khan passeggiando nel cortile del suo palazzo, ripensando al giovane Marco, vide uno strano bagliore nel cielo. Una fulgida luce, che svanì lentamente lasciando dietro di sé una scia infuocata che terminò la sua corsa al suolo, in direzione della nafora di ceramica bianca e azzurra. Imbracciato il bastone con improvviso vigore il Gran Khan spinto dalla curiosità, decise di dirigersi in tale direzione.
Un oceano e quindici giorni di cammino verso oriente, separano Eolia dalla residenza del sovrano. Città dai due volti, Eolia è una perfida strega di giorno, e la più dolce e tenera tra le fate durante la notte.  Niente e nessuno può abbandonare le sue mura durante il dì, ogni essere ,ogni anima,ogni desiderio è imprigionato nelle possenti braccia del secolare acero che si erge al centro della sua piazza.
Eolia è la città dell’illusione. Tramontana raccoglie i desideri affidatele dagli ignari abitanti e li sacrifica, fedele, al grosso albero dell’oblio. Ma Eolia è anche la città della speranza. Ponente è il suo messaggero fidato, che libera i desideri e permette loro di volare liberi durante la notte.
Ombre sinuose camminano nell’oscurità, un appuntamento segreto nel bosco incantato. Un luogo nascosto, nel quale abitanti e viaggiatori occasionali si danno appuntamento ogni sera per rendere omaggio ad Eolia, sacrificando otri fluttuanti cariche di sogni, speranze e desideri. Un rituale segreto, antico come la notte dei tempi,  si ripete ogni sera,  l’antica mappa dello zodiaco si illumina all’improvviso e una danza rituale contagia e coinvolge gli abitanti di Eolia che rivolgono il loro sguardo alla luna.
Tre giovani Parche, aprono le danze rivolgendosi al cielo, invocano il fuoco che improvvisamente si sviluppa e illumina l’oscura foresta. La donna dall’occhio infuocato allarga le braccia al cielo liberando lo scrigno dei sogni verso l’alto e lo  affida ad Eolia e ai suoi due messaggeri. Gli abitanti uniti tra loro liberano le loro otri e Tramontana e Ponente si incontrano e si scontrano per contendersi i preziosi tesori. Solo le otri con i messaggi più sinceri, riescono a sfuggire alle grinfie dell’albero dell’oblio e lasciare finalmente Eolia e le sue terre. 
Raggiunta la fonte della Speranza, l’anziano Khan si chinò a raccogliere un plico leggermente bruciacchiato, sigillato con la ceralacca con impresso l’inconfondibile stampo del suo fidato ambasciatore. Senza alcuna titubanza, il Gran Khan aprì il sigillo e distese la pergamena ed iniziò a leggere:
- Mio venerato Khan, se questo messaggio è giunto tra le tue mani,vorrà dire che Ponente avrà svolto correttamente  l’incarico affidatogli ed avrà finalmente esaudito il mio desiderio. Ancora una volta Eolia avrà mantenuto la sua promessa e compiuto la sua magia. I nostri sogni saranno di nuovo liberi di ricominciare a volare ed io potrò finalmente riprendere il mio viaggio alla scoperta di nuove città di cui narrarti mio venerabile Khan.